Fotografare significa dare un profilo orizzontale, o verticale, a ciò che vediamo. L’immagine prodotta non limita la visione della realtà che ci circonda, al contrario amplifica il significato di ciò che normalmente osserviamo. Questo è stato il punto fermo delle lezioni teoriche sull’azione del fotografare, così sul campo i ragazzi hanno unito pensiero e istinto nel creare la documentazione visiva di questo libretto sulla Biodiversità.

IMG_6090Qui parliamo di fotografia come ritorno inteso come nuovo passaggio attraverso il proprio territorio. Da notare che fotografare un territorio conosciuto per raccontarne le (bio)diversità può risultare difficile, perché ci si deve impegnare a osservarlo con nuovi occhi. La composizione di immagini significative ha permesso di individuare visivamente con efficacia le situazioni in cui l’uomo ha messo mano in maniera corretta alla natura e altrettanto si può dire per  le aree dove l’intervento è stato meno avveduto. Analizzare il contrasto tra la natura e la mano dell’uomo ha permesso agli allievi di individuare al meglio il margine del loro operato, questo al fine di affiancare le immagini al testo dei loro colleghi che hanno documentato lo stesso argomento con le parole.

Ragionare per contrasto in età adolescenziale può essere una via produttiva per scoprire la propria capacità espressiva attraverso l’uso corretto della luce. Ragionare per contrasto è il procedimento che la macchina fotografica applica nel momento della messa a fuoco e così è stato per questi ragazzi che hanno posto sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore, per dirla con Cartier-Bresson, al fine di raccontare la biodiversità in Val di Sole.

Nicola Bortolamedi – Formatore di linguaggi fotografici

[estratto dal libretto informativo sulla Biodiversità creato dagli studenti del Centro di Formazione Professionale Enaip Alberghiero e Ristorazione di Ossana con l’aiuto di esperti della comunicazione e del fotoreportage. Stampa prevista per dicembre 2017 grazie al progetto finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento – Assessorato Infrastrutture e ambiente e al contributo della Rete di Riserve Alto Noce]